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La gastronomia partenopea è rinomata in tutto il mondo per alcuni piatti tipici che vale la pena di assaggiare almeno una volta. Pasta, pizza, ragù, fritti di ogni tipo, mozzarella e pesce sono, insieme ai dolci come la pastiera e gli struffoli, alcuni tra i piatti più noti della gastronomia partenopea. Ma c e molto altro da ricordare se si vuole offrire un discreto panorama ai golosi vacanzieri... a caccia di sapore. Ecco un piccolo manuale su tutto quello che bisogna sapere sul cibo di questa terra meravigliosa. |
La
Cucina Tradizionale Napoletana
La Campania è una culla naturale per tutto ciò che proviene dalla ‘madre terra’. Qui i colori, i sapori e persino la grandezza della frutta e della verdura sono insoliti e speciali. Sia che le colture siano a livello amatoriale (per esempio un piccolo orto domestico) o professionale, tutto si sviluppa e cresce quasi smisuratamente, soprattutto nei luoghi vicino al Vesuvio, fertili più che altrove grazie al substrato lavico e al clima mite ideale per le coltivazioni. Quando alla predisposizione ambientale si aggiunge l’inventiva dei singoli trionfa la vera cucina partenopea, con i suoi sapori inconfondibili. In questo contesto fatto di cose semplici e naturali nasce la frugale pizza, farina, acqua, pomodoro,
monatella, olio e basilico, il ragù, olio, cipolla, pomodoro e carne (di maiale o di manzo), e poi i mille fritti della tradizione napoletana, pesciolini, mozzarella in carrozza,Dopo
gli antipasti in Campania è d’obbligo il “primo”.
La pasta è sempre sulla
tavola partenopea, sia che la preparazione richieda una ventina di minuti sia
che siano necessarie alcune ore. Tutti i primi piatti sono deliziosi, a partire
dai più semplici e appetitosi spaghetti con pomodoro e basilico oppure aglio
e olio, fino alle crespelle, alle lasagne alla napoletana, preparate
specialmente a Carnevale (quasi un piatto unico per la presenza di tantissimi
ingredienti: mozzarella,
ricotta, lonza di maiale, cervellatina, strutto, conserva, uovo ecc.).
Le
ricette a base di pasta sono tantissime. Ricordiamo i fusilli, cucinati in ogni
modo, il timballo di maccheroni, le laganelle
(fettuccine di semola ed
acqua fatte in casa) condite con ceci e origano, oppure con il prezzemolo se si
desidera preparare la famosa minestra invernale Iampe
e tuone. Molto apprezzate la minestra di lenticchie e borragine, la minestra
napoletana con riso, lardo, caciocavallo, cavolo verza e pecorino, le
pallottoline di riso prima fritte e poi unite al brodo di
carne, la pasta e fagioli, il sartù, uno
sformato di riso fatto con manzo, fegatini di pollo, funghi secchi, piselli, parmigiano
e cervellatina (la salsiccia di maiale), Naturalmente tra le paste asciutte è
d’obbligo citare gli spaghetti con i frutti di mare con vongole, coniche (le
cozze) e patelle. Il pesce, sempre freschissimo, viene usato spesso come condimento
di primi piatti, sia nella versione ‘bianca”, sia con il pomodoro, secondo
le preferenze.
Anche
le zuppe riscuotono successo sulle mense partenopee: il suffritte,
una zuppa forte e densissima, fatta con frattaglie di maiale, rosmarino,
peperoncino, peperone ed odori, servita su fette di pane
casereccio tostato, la minestra marinata, una zuppa di cicoria selvatica e carne
di maiale e la più semplice ed estiva zuppa di zucchine.
Nella
preparazione dei secondi piatti la
massaia campana, e soprattutto quella napoletana, non si fa superare da nessuno.
Sono infinite le varietà di preparazione di carne, pesce e verdura, cucinati in
modi diversi poichè ogni donna campana ha segreti particolari che danno ‘quel
tocco in più” ad una creatività gastronomica
di per sé
innata, che si fonde con antichi gesti rituali e meticolosi. Quando si cucina il
pesce, si preparano spesso le alici a scapece
(così si definisce la preparazione dei piccoli pesciolini infarinati,
frirti e poi marinati con alloro, aglio, cipolla ed aceto), le anguille in umido
con olio, cipolla e pomodoro, servite su crostini di pane, il baccalà alla
napoletana, con olio d’oliva, aglio, pomodoro, olive nere, uvetta sultanina,
capperi e pinoli, la tipica e semplicissima ‘mpepata
di cozze, con cozze, limone,
prezzemolo e pepe, il polpo affogato o rosso di pomodoro “alla luciana”
(tipico dei pescatori della zona di Santa lucia), altrimenti chiamato purpetielli
affocate se si utilizzano polpi piccoli. Le zuppe di pesce, naturalmente,
non mancano. Esiste tanto la versione ricca “alla marinara” con pesci vari
(ma non deve assolutamente mancare lo scorfano!), pomodoro, peperone piccante
e aglio, quanto la zuppa di”cozziche” o di vongole preparate con gli
immancabili pomodori, aglio e prezzemolo. Andando a curiosare tra le
specialità
a base di verdura,
ce nè per tutti
i gusti. Carciofi ripieni alla napoletana, friarelli
(broccoli rapa coltivati nei salernitano) aglio e olio, fagioli alla
maruzzara, melanzane alla partenopea (fritte e alternate a strati di
caciocavallo e pomodoro, poi passate in forno), melanzane a matrnella
(fritte e condite con aceto,
aglio e origano, poi infornate), pomodori gratinati, scarole imbottite (foglie
di indivia lessate e riempite con
uvettta, capperi, alici, olive
nere, pinoli soffritte
nell’aglio), zucchine e melanzane a scapece. Insomma: date due foglie di
insalata ad una massaia campana e vi preparerà con amore un piatto semplice ma
fantasioso, visto che l’inventiva, da queste parti, è una qualità che non
manca! La
cottura della carne,
invece, si svolge nella
cucina locale sempre in modo lento ed accurato. Si mescola spesso, tenendo la
fiamma al minimo e si adottano i classici ingredienti della cucina
mediterranea. Ciò vale per quasi tutti
i piatti, a partire dalle gustose braciole (involtini) di maiale con pomodoro,
prosciutto, peperoncino capperi e uvetta, al polpettone, dall’agnello pasquale
(almeno due ore di cottura) al coniglio all’Ischitana o alla carne alla
pizzaiola.
I piaceri della cucina tipica Napoletana
...Fatti come vuole la tradizione |
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Pizza Margherita |
Taralli sugna e pepe |
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Insalata Caprese |
Alta pasticceria Napoletana |
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Pastiera |
Sfogliatella Riccia |
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Struffoli |
Tnx to Napoliedintorni ;)